Sistemi innovativi (ma non troppo) per la raccolta dei rifiuti urbani. Il caso francese di Romainville ripreso dall’EuroSky di Roma.

by Pio Canu

Quanti di voi conoscono o hanno sentito parlare della cittadina francese di Romainville a nord di Parigi? Non credo in molti, eppure con i suoi 23 mila abitanti, questa cittadina racchiude all’interno della sua comunità esempi virtuosi di innovazione e sostenibilità davvero al top.

Partiamo con il sistema innovativo di raccolta dei rifiuti urbani di cui l’intera comunità è dotata. Il sistema nasce in Svezia grazie alla società ENVAC nel 1961 e progressivamente si diffonde in gran parte delle comunità del Nord Europa. È apparso per la prima volta in Francia nel 2011 proprio nella comunità di Romainville.

Il sistema funziona ad aspirazione pneumatica e prevede l’utilizzo di un sistema di canaline sotterranea che collegano i vari punti di conferimento con il punto di raccolta finale.

Ciascun punto di conferimento è dotato di minimo 2 canaline di raccolta, una per la parte umida, l’altra per la frazione secca riciclabile. In molti casi oggi si vedono tre canaline di raccolta, una per la plastica e l’alluminio, un’altra per la raccolta dell’umido e un’altra per la raccolta del vetro.

Il numero di canaline può variare in base alle specifiche esigenze di raccolta differenziata. I rifiuti, una volta conferiti nel cassonetto vengono stoccati in uno spazio sottostante munito di rilevatori elettronici di peso.

Quando lo stoccaggio del rifiuto raggiunge il peso prestabilito, una spia avvisa la centrale di raccolta e i sacchetti vengono aspirati da una corrente d’aria ad una velocità di 70 Km/h e avviati alla Centrale di raccolta dove subiscono una ulteriore selezione meccanica. Una volta ottenuta la selezione desiderata, i rifiuti vengono pressati e caricati sui camion per essere avviati nei limitrofi centri di riciclo.

L’intera comunità dista dalla Centrale di Raccolta solo 4 Km.

I vantaggi di questo “innovativo sistema” sono molteplici. Minimo utilizzo dei mezzi di trasporto, utili solo per trasportare il rifiuto dal Punto centrale di raccolta agli impianti di trattamento.

Presenza minima di rifiuti per le strade cittadine e costi di gestione molto contenuti, si parla di un risparmio registrato per cittadino di 120 euro l’anno. Il sistema funziona H24 per tutti i giorni dell’anno ed è costato circa 8 milioni di euro. In Italia questo sistema è stato adottato solo dal grattacielo Eurosky di Roma nella zona EUR. L’edificio è un vanto per la città di Roma ed è opera dell’Architetto Franco Purini.

Altro fiore all’occhiello della comunità di Romainville è la Fattoria Verticale ideata e progettata dallo studio di architettura ILIMELGO di Parigi in collaborazione con lo studio Secousses, i paesaggisti di Land’Act e gli agronomi di Terr’Eau Ciel.

Romainville è la Fattoria Verticale ideata e progettata dallo studio di architettura ILIMELGO di Parigi in collaborazione con lo studio Secousses, i paesaggisti di Land’Act e gli agronomi di Terr’Eau Ciel.

Un vero è proprio esempio di Agricoltura Urbana per i cittadini di Romainville. Frutta e verdura a Km zero, LED, fotovoltaico, raccolta di acqua piovana e sistemi hi-tech per l’areazione e l’esposizione solare delle piante. Una riqualificazione delle periferia industriale sulla via maestra della sostenibilità.

I materiali utilizzati per la costruzione derivano interamente dalla bioedilizia e all’interno della struttura è presente un sistema di compostaggio ad hoc per l’esigenze dell’edificio ma anche per i cittadini che vogliono trattare i loro rifiuti organici all’interno della fattoria urbana. Nel sottosuolo è presente un laboratorio per gli Agronomi a disposizione anche degli studenti che fanno ricerca.

L’edificio oltre ad essere un perfetto esempio di economia circolare è anche un luogo pubblico da vivere con i suoi giardini urbani, una serra pedagogica e la possibilità per tutti i cittadini di entrare ed uscire liberamente.

Gli esempi virtuosi sono presenti e collaudati da decenni, eppure fatichiamo enormemente per renderli di uso comune. Quando ho parlato di sistemi innovativi riferendomi ad un sistema ideato negli anni ’60 volevo darvi prova di quante tecnologie ci sono e di quanta difficoltà abbiamo nel recepirle e utilizzarle, anche quando, come in questi casi possono solo rappresentare vantaggi per l’intera comunità.

Apriamo i nostri orizzonti e le nostre conoscenze per vivere meglio e in modo assolutamente sostenibile. Le tecnologie per lo sviluppo sostenibile ci sono, aspettano solo di essere prese in considerazione.

Spetta a noi però avere la capacità di richiederle e dato che siamo nel 2019 di PRETENDERLE.

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