Una moglie preziosa

by Barbara Carsana

La sera del 14 febbraio “Le Iene” ha mandato in onda in prima serata, su Italia Uno, un servizio sullo “scherzo” fatto al calciatore della nazionale Lorenzo Insigne, architettato con la complicità di sua moglie.

“Le Iene” è un programma che si presenta come fautore di inchieste e reportage di “approfondimento e di attualità” facendo uso di uno “stile irriverente e satirico”. Parole loro.

Se questa … Inchiesta? Approfondimento? Reportage? Servizio di costume? Mezz’ora di trasmissione sia stata solo irriverente e satirica, giudicatelo voi.

Il video si trova ancora sul sito ufficiale delle Iene anticipato da una presentazione che recita così: “Sono proprio l’amore e il calcio i protagonisti del terribile scherzo che Gazzarrini ha fatto a Lorenzo Insigne, il letale attaccante del Napoli e numero 10 della nazionale italiana. La nostra complice è sua moglie, la meravigliosa Genoveffa Darone. Una donna talmente bella che Insigne per gelosia l’ha fatta togliere da tutti i social.

(Ndr:  in un servizio ordinario questa affermazione avrebbe senz’altro trovare biasimo e sconforto, ma così per le Iene non è, posto che, continua l’intro del video…)  Immaginate come ha reagito Lorenzigno quando Genny ha turbato l’armonia della vita domestica annunciando che avrebbe fatto un film. E provate a immaginare come ha reagito quando ha scoperto che nel film ci sono tante scene romantiche con baci appassionati tra sua moglie e un attore bellissimo. Se ancora non basta, aggiungete al quadretto un regista provolone.”

I cliché della commediola italiana ci sono tutti: giocatore famoso, partenopeo sanguigno, moglie bellissima alla quale nel 2019 è impedito, per gelosia (ma lo hanno scritto davvero?), di utilizzare Facebook, Instagram o Twitter.

Fate ora partire il video.

La voce fuori campo apre il simpatico “scherzetto” presentando il calciatore napoletano come uomo estremamente geloso di cui nessuno conosce la moglie.

Sapete perché nessuno conosce il nome di sua moglie?

Perché lui “la tiene nascosta come un tesoro prezioso”.

Che frase romantica! Lei è un tesoro prezioso!

Però mi sorge un dubbio…

I tesori che si amano si esibiscono con bonario orgoglio, ma se sono tenuti nascosti in genere giacciono in cantina, in cassaforte o sottoterra.

Tutti posti in cui, io, se fossi il “tesoro prezioso” di qualcuno non vorrei proprio stare.

Proseguiamo con la visione.

Il commentatore dice che Insigne ha conquistato la bella Jenny Darone, così si chiama l’avvenente sconosciuta, proprio su Facebook, da cui l’ha fatta togliere una volta che si sono fidanzati.

Iniziamo a mettere qualche punto fermo.

Lui è un calciatore ricco, famoso e molto amato, lei è una splendida moglie di, madre di.

Da quando Jenny diventa la “fidanzata di” non è più libera di apparire sui social, che, in un mondo in cui i personaggi famosi vivono anche di visibilità virtuale, equivale ad essere nascosti sottoterra. Come un tesoro prezioso.

Il profilo dello sportivo invece ha 303.375 followers ed è tutto un fiorire di immagini a torso nudo, in completo da calcio, mentre compie gesti atletici sul campo o abbraccia i suoi idoli.

Jenny compare in un pugno di sparute fotografie sempre con il marito e i figli in fotografie sapientemente studiate sulla battigia di un mare cristallino, di lei si intuisce un fisico strepitoso, ma delle fattezze precise neanche l’ombra.

La signora Darone è un bel corpo, tutto qui.

La signora Insigne, nel video, tra un risolino stentato e un malcelato imbarazzo, candidamente ammette che il marito le controlla il cellulare, ed è molto geloso. Se vede un messaggio da un numero non salvato in rubrica Lorenzigno va fuori di testa.

Qual è quindi l’idea geniale delle Iene per lo scherzo?

Far leva proprio sulla gelosia del famoso calciatore! Evidentemente per “Le Iene” parlar di corda a casa dell’impiccato è un metodo giornalistico di approfondimento dell’attualità.

Vengono dunque installate le telecamere in casa Insigne (non è mai casa Insigne Darone) e viene fatto in modo “che la più grande paura di Lorenzo divenga realtà”.

Nelle parole del commentatore, il timore di essere tradito diviene una paura.

Anche qui ci sarebbe molto da dire, soprattutto in un paese in cui la violenza sulle donne trova spesso esposizione mediatica sotto la forma della paura dell’abbandono, ma, c’è di peggio.

Alla signora Insigne, (il cognome della moglie di via scompare nella narrazione del video), alla presenza dei figli, viene fatta arrivare una telefonata da parte di  un sedicente regista che la chiama per proporle un film: Madame Bovary.

Subito il marito “premuroso e attento”, ancor prima di conoscere i dettagli dell’ingaggio e ben prima che la moglie esibisca un video che a chiunque farebbe venire in mente che, forse è tutta una messinscena, (ma le esigenze della televisione spesso hanno poco a che fare con la verità), investe la coniuge, in maniera scontrosa e sgarbata, di domande accusatorie e colpevolizzanti.

Infine dopo aver sentito un messaggio vocale del regista che si complimenta per la bella voce della Darone, il calciatore la schiaffeggia sulla testa.

Letteralmente.

Il regista  parla di “scoppola” e le risate finte evidenziano, almeno così dovrebbero, l’ilarità della scena.

Nel resto del filmato, Insigne gestisce la moglie con ordini perentori, la fa dormire sul divano, la lascia all’abbraccio del figlio piccolo che, insieme all’altro minore assiste alla lite tra i genitori.

Le risate di scena, opportunamente adagiate su di una musica da commediola stile Benny Hill, accompagnano ogni singola circostanza.

Con il proseguire del video si scopre che non è la prima volta che la moglie subisce questo trattamento.

A telecamere spente Insigne è autentico, come nello “scherzo”.

Il calciatore prosegue negli insulti in un crescendo montessoriano educativo per i figli presenti, i quali, mamma che ridere, assistono all’atteggiamento prepotente e coartante del padre, di fronte ad una madre che accompagna il suo disappunto con risatine o con la richiesta monocorde al marito: sei geloso? Sei geloso? Ammettilo.

Il punto è proprio questo: non se il comportamento del marito sia violento, ma se quella “scoppola”, la privazione della libertà personale, un comportamento prevaricante e denigratorio (più volte la moglie viene apostrofata come “scema”) non siano altro che manifestazioni di gelosia.

Il video lascia intuire che questo sentimento costituisca una scriminante dell’atteggiamento del marito se non una vera e propria giusta motivazione per …

Già, per cosa? Il presunto atteggiamento lascivo della moglie.

Peccato solo che la reazione del marito sia aggressiva ben prima che il sedicente corteggiatore lanci qualche messaggio di velato apprezzamento.

Il tutto, si badi, sempre incorniciato da musichetta allegra e finte risate.

Dicono che il riso abbondi sul volto degli stolti e mai frase fu più adatta per questo scherzo apparso in televisione proprio la sera di San Valentino.

Di Jenny Darone, nel video, scompaiono via via nome e cognome, (lei è sempre e solo “moglie di e madre di”), la dignità di persona libera di accettare scelte lavorative, di abitare in una casa di famiglia (lei vive nella “casa Insigne”), di dialogare liberamente con il marito di una propria vita autonoma, figuriamoci della possibilità che un altro uomo le faccia delle avances che lei rifiuta.

Tutto questo, in un paese con un tasso di violenza familiare altissimo, lascia davvero stupiti.

La normalizzazione del rapporto Insigne/Darone, rappresentato nello “scherzo” come una fisiologica oscillazione tra consueta e scusabile gelosia e ironia filmica, lascia sgomenti.

Costruire share su stereotipi di basso rango e che ottengono molti commenti positivi di donne e uomini che plaudono  alla reazione del calciatore, equivale a rendere accettabile il comportamento di un uomo prevaricante.

Far passare il suo contegno sotto la lente dell’ironia equivale a sottolineare la realtà di un fatto dissimulandone la sua vera natura: una sberla sulla testa, uno “scema”, un divieto di essere se stessi non meritano un blando scherno. Meritano una risoluta condanna sociale.

E’ frutto di schizofrenia battersi contro la violenza sulle donne e, allo stesso tempo, sostenere che il comportamento di Insigne sia normale o che faccia ridere.

La gelosia non può giustificare la costruzione di un programma che sminuisce atteggiamenti violenti e ironizza sull’assenso di chi li subisce.

In prima serata sorbire questa orrenda sconcezza fa davvero male, non fa ridere.

Neanche un po’.

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