Vivere senza combustibili fossili? Possiamo liberarci dalla “dipendenza tossica” da Carbone, Petrolio e Gas naturale? La risposta è Sì.
Possiamo e dobbiamo, ma nonostante tutti i vantaggi legati alla soluzione chiamata “Energia rinnovabile” la nostra volontà di cambiare sembra non voler nascere e limitarsi ad un timido “lo faremo”.
L’incombente minaccia del Riscaldamento Globale sembra non smuoverci di un millimetro nel pensiero e nell’azione. Il Pianeta ha la “febbre”, noi abbiamo la cura ma non decidiamo di prenderla. Tirare fuori la “cura”, la “soluzione”, dal cassetto che teniamo chiuso per volere della stupidità e dell’avidità.
Preferiamo consumare fino al totale esaurimento le risorse rinnovabili, spinti dall’insana abitudine (tipicamente umana) di trarre il massimo sfruttamento senza badare al futuro, alle conseguenze che derivano dalle nostre azioni. Eppure la Ricerca e le nuove tecnologie messe in campo ci dimostrano che le rinnovabili come Fotovoltaico, Eolico, Idroelettrico, Geotermico, non solo sviluppano economia e posti di lavoro, mantenendo inalterata la nostra richiesta di energia ma ci consentono un modello di vita altamente SOSTENIBILE, in grado di tutelare il Pianeta, le generazioni presenti e future e lo sviluppo dell’intera Comunità in un modello di efficienza energetica mai visto prima, Hi-Tech, SICURO e alla portata di tutti. Molti sono i Paesi che con orgoglio stanno abbandonando i combustibili fossili in favore delle rinnovabili.
Dalla produzione di energia ad interi piani strategici per la mobilità sostenibile full electric. Tra i tanti Paesi a trazione rinnovabile troviamo i primi 4 paesi al mondo ad essere (quasi) 100% rinnovabili, Islanda, Costa Rica, Norvegia e Paraguay. Quattro paesi che stanno dimostrando al mondo intero come sia possibile utilizzare esclusivamente energie rinnovabili per rifornire di energia elettrica famiglie e aziende.
Altri paesi come Inghilterra, Scozia, Irlanda, Germania, Olanda, Svezia, Norvegia sono vicini ad una vita senza combustibili fossili ed hanno riconosciuto nelle rinnovabili il proprio futuro e la propria fortuna (economica e non solo).
In Italia l’energia prodotta da fonti rinnovabili, ha raggiunto il 17,5% sui consumi energetici complessivi, rispetto al target del 17% da raggiungere nel 2020.
Abbiamo ancora tanto da fare e dobbiamo essere più coraggiosi e ambiziosi. Dobbiamo avere target più alti. Nel nostro paese l’idroelettrico la fa da padrone rappresentando il 40% della totale produzione di energia rinnovabile. Vediamo alcuni esempi di Paesi virtuosi. In Norvegia si punta tutto sulla mobilità sostenibile a zero emissioni. Petrolio verso l’ addio con 1 auto su 3 totalmente elettrica a circolare per i Fiordi.
Su 147.929 automobili registrate il 31,2% è totalmente elettrico ed il 40% è plug-in. La Svezia invece grazie all’eolico, raggiunge i target sulle rinnovabili con 12 anni di anticipo sulla tabella di marcia che avevano programmato.
Insomma sono stati capaci di superare i loro stessi piani. Nel 2018 oltre a potenziamento dell’idroelettrico e della biomassa (molto forti in Svezia) sono state installate 3681 turbine con una capacità di 7.506 MW ed una produzione media annuale di 20 TWh. Entro il 2040 la Svezia punta a diventare paese totalmente ad energia rinnovabile e zero combustibili fossili.
In Scozia come in Irlanda ed Inghilterra si sta progressivamente abbandonando la generazione a gas e carbone per passare alla sola energia rinnovabile e principalmente l’eolico. Nel Regno Unito infatti per la prima volta l’eolico ed il solare hanno superato il nucleare. Proprio nel Mare d’Irlanda è stato attivato nel 2018 il più grande parco eolico offshore del mondo con una produzione di energia pari a 659 MW in grado di alimentare circa 600.000 case. Un caso particolare è rappresentato dalla Cina.
Questo paese dall’enorme potenziale, è nello stesso tempo, il paese più rinnovabile al mondo ma anche quello che inquina di più. Nel solo 2018 ha investito nelle rinnovabili la cifra record di circa 200 miliardi di dollari per 60 GW di potenza fotovoltaica senza considerare l’eolico e l’idroelettrico. Una vera è propria potenza con l’intenzione di traghettare il pianeta verso la transizione energetica.
Anche sulla mobilità sostenibile senza combustibili fossili, la Cina fa passi da gigante e con una mossa improvvisa decide la riconversione di tutti i mezzi pubblici al motore elettrico entro il 2020.
Attualmente la flotta elettrica cinese dispone di circa 385.000 bus elettrici (il 99% dei bus elettrici al mondo) e cresce di 10.000 bus a settimana. In Italia la corsa al motore elettrico è nettamente più lenta.
La ricerca avanza a fatica e non esiste ancora un piano per le infrastrutture necessarie allo sviluppo e all’utilizzo del motore elettrico ed incentivi reali e concreti per avviare la transizione. Come potete ben vedere l’energia rinnovabile dominerà il futuro e la corsa alla leadership è cominciata già da un pezzo.
Perché il nostro paese fatica nella transizione energetica? L’unica risposta è che l’intera classe politica italiana non ha la giusta preparazione, la giusta visione e dunque non ha la consapevolezza dei molteplici vantaggi e occasioni che derivano da una virtuosa e avanzata politica ambientale su scala nazionale.
L’intera classe politica, ancora oggi nel 2019 tratta le politiche ambientali come argomento di nicchia per “accontentare” una porzione di elettorato, spesso definito “radical chic” o “ambientalisti da salotto”, senza mai pensare che una corretta politica ambientale può portare solo enormi vantaggi per tutti, creando opportunità economiche, salute, benessere e posti di lavoro. Serve con urgenza una nuova classe politica proiettata verso il futuro ed il futuro è sostenibile.
Il futuro è Eolico, Fotovoltaico, Biogas, Idroelettrico e Geotermico. In molti stanno abbandonando il motore a combustione in favore del motore elettrico sempre più efficiente e performante. Il nostro paese cosa farà? I nostri governanti sono pronti?
Ai giovani affidiamo il Pianeta, dal momento che gli adulti non sono in grado di prendersene cura. Ai giovani dedico questo articolo, a loro, che restano il nostro ultimo baluardo.